giovedì, Marzo 28, 2024

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Tecnologia al servizio della disabilità ed inclusività

Troppo poco spesso si tratta il tema dell’inclusività nella vita e nel lavoro.

Pensate che il termine “fa strano anche a Linkedin” che lo segna errore.

Screenshot social network Linkedin "inclusività".

Eppure la parola esiste lo sostiene anche Google. Troviamo riportato:

“Tendenza ad estendere a quanti più soggetti possibili il godimento di un diritto o la partecipazione a un sistema o a un’attività.”

Questo termine ha a che fare con il diverso, il disabile o anziano. Oggi tante persone temono l’evoluzione e il cambiamento, intanto si stanno abituando lentamente e difficilmente sarebbero davvero disposte a vivere come negli anni 40. La tecnologia se usata in modo corretto può aiutare ed oggi siamo secondo me ad una fase nuova. Oggi Amazon ha iniziato ad “approcciare” il mercato dell’inclusività per disabili. Ha effettuato degli studi per realizzare delle funzionalità con Alexa utilissime per alcune tipologie di disabilità (qui trovate info più specifiche sul prodotto).

Amazon Echo diventa un assistente in tutto e per tutto, in quanto si integra con tutti gli ambienti e accessori della casa. Dalla tecnologia Cloud passiamo a quella dell’Intelligenza Artificiale, sino ad arrivare a quella della “Internet of Things“: collegando l’accessorio di Amazon con quelli presenti in casa (frigorifero, cucina, radiatori, tapparelle, acqua…) sarà possibile avere in gestione la propria casa solo con l’uso della voce.” (qui).

Questa tecnologia che permette dunque tramite la voce di regolare elettrodomestici, avere informazioni aiuterà molto coloro che hanno problemi visivi e motori. Inoltre sarà anche utile per l’apprendimento per le persone con disturbi del linguaggio.

Sotto questo punto di vista anche Google si sta svegliando con il progetto di Google Euphonia. In pratica con l’intelligenza artificiale e machine learning sta adattando i propri strumenti affinché siano in grado di capire anche le parole pronunciate in modo alterato legate alla propria patologia o condizione. Infatti per la raccolta dei dati “ha collaborato con diversi istituti registrando le voci di persone affette da SLA ed elaborando algoritmi in grado di trascrivere in maniera affidabile le parole pronunciate da persone con questo tipo di difficoltà di linguaggio”.

Sicuramente è vero che le case italiane sono ancora molto vecchie e non hanno oggetti “smart”, anche se il mercato sta iniziando a prendere piede e ci sono esempi proprio di design italiani di primissimo livello che si stanno approcciando a questi temi.

Un esempio interessante è la combinazione di tecnologia che migliora la qualità della vita ed oggetti ordinari come i letti (qui per approfondire), ma anche prodotti più semplici come una banale calzini suole, t-shirt di marca o lampadine ecc. (qui qui per approfondire)

Tutti questi strumenti favoriscono un processo di inclusione dei disabili. Le imprese che sposano questa politica di pensiero raggiungeranno un pubblico più ampio e dunque avranno anche un vantaggio competitivo verso gli altri. Un caso interessante è proprio l’etica di inclusione che sta portando avanti l’imprenditrice americana Rihanna (anche cantante) che ha lanciato dei trucchi che andassero a colpire anche le persone più chiare o più scure, ed ora si sta affermando nel settore dell’abbigliamento con anche un suo show che è definibile come la nemesi di Victoria Secret. Il senso di superamento di quel tipo di approccio al business e uno spettacolo “per tutti” con ballerine di tutte le tipologie, anche una affetta dalla sindrome di down. Può sembrare una provocazione per alcuni eppure sono tutte donne con una propria femminilità. Per fortuna non viviamo in Russia attuale o ai tempi del socialismo sovietico dove i disabili avevano ben poca attenzione a voler essere molto gentili con le parole (qui). Insomma c’è un segnale che l’inclusione e il concetto di bellezza vada oltre i propri schemi mentali, in base a quel diritto alla felicità e libertà individuale che troppo spesso dimentichiamo o siamo disposti a sacrificare per pochi soldi o false promesse.

Il progresso tendenzialmente ha portato ad un miglioramento della qualità della vita globalmente parlando, viviamo tempi migliori rispetto a quelli del passato. La tecnologia evolve e sta seguendo due direttrici essenziali: cercare di costare poco (e ridurre velocemente i prezzi negli anni) ed essere sostenibile ecologicamente.

Alla fine si hanno dei pregiudizi sul fatto che possa essere difficile da usare, senza metterci in gioco e provare. La tecnologia evolve anche cercando di semplificarsi nell’utilizzo. Nel caso dei comandi vocali è tutto relativamente accessibile. Non siete i primi ad impararlo e non sarete gli ultimi. Non dovete premere tasti, si fa tutto con la propria voce.

Oltretutto uscendo molte evoluzioni rapidamente i prezzi tendono a scendere e sono quindi accessibili a più tipologia di utenti a seconda del portafoglio, questo è palese, pensate ai televisori e i prezzi negli ultimi 10 anni.

 

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